lunedì, ottobre 27, 2008

sabato pomeriggio

lui: "mi spiega per quale legge della fisica il pallone è andato in quella direzione?"
io: "no. ho fatto scienze politiche."

venerdì, ottobre 24, 2008

Avviso ai naviganti, forse

Il 22 ottobre berlusconi dice che ricorrerà alle “forze dell’ordine” per impedire l’occupazione delle università.
Il 23 ottobre, dietrofront, il premier nega di aver mai parlato di “polizia nelle università”.

Sinceramente silvio mi ha preso in contropiede.
Avrei voluto scrivere, ma non ho avuto il tempo per farlo, che mi faceva ridere, in primis, il comportamento dell’opposizione che, nella persona di veltroni, convoca una conferenza stampa per chiosare queste dichiarazioni del presidente del consiglio. Stigmatizzandole e facendo il suo predicozzo.
In buona sostanza, Silvio affermava in realtà una banalità assoluta, per un rappresentante delle istituzioni, ossia che non avrebbe tollerato un atto illegale, l’occupazione in questo caso.
Se il falso in bilancio fosse ancora reato, per assurdo, il presidente del consiglio dovrebbe minacciare azioni per perseguirlo? E’ un po’ ridondante, dovrebbe perseguirlo stop.

Chi occupa una università compie un atto illegale e se ne assume la responsabilità.
può essere moralmente lecito (ma anche corretto politicamente) compiere un atto illegale, diversamente se aspettiamo che sia l’ordine costituito a riformare sempre se stesso saremmo ancora ad aspettare modifiche alla politica estera dell’impero romano d’occidente.
Proprio i nipoti dei “galli” – popolazione che poco apprezzava una politica estera un attimino aggressiva da parte dei romani - ci insegnano che se una cosa non sta nè in cielo né in terrà è lotta dura: in francia scioperi e dimostrazioni sono scontri duri e lo stato risponde con forza.
Ma almeno è una cosa seria!

La vicenda dimostra come sempre l’ipocrisia di fondo della nostra società.
Il Berlusconi del 22 ottobre sosteneva una posizione ferma e coerente con il suo ruolo e “ci stava”.
Ridicola l’opposizione di veltroni. Il 23 ottobre si scopre che era il solito teatrino e paradossalmente il patetico predicozzo veltroniano ha sortito un insperato successo.

Saviano recentemente citava pound, sostenendo che un uomo che non è pronto a correre dei rischi o non vale niente o è su posizioni ideali che non valgono niente.
Lo studente è pronto a correre dei rischi, che arrivi o meno la polizia quindi si occupa, si rischia. Questi politici ondivaghi non corrono “rischi” perché valgono poco e si limitano a flirtare, senza coerenza alcuna, con quello che è l’umore del momento. Un giorno dico una cosa, un altro ne sostengo un’altra ancora. Nessuno ci capisce niente e io continuo così, mentre i problemi veri rimangono irrisolti.
Taglio da una parte e porto soldi da un’altra (nella fattispecie i soldi che non prendo più dall’ICI li taglio sulla scuola e li giro alle banche. Grazie!).

Questa mancanza di coerenza ovviamente si esercita anche nella politica estera.
In Afghanistan si tiene il moccolo agli stati uniti per aiutarli a fare la guerra ai talebani.
Ci si nasconde dietro formule ambigue quali missione di pace, supporto alla popolazione e cazzate simili, vabbè sarà che si deve dire così e fare cosà. non diciamo che facciamo la guerra? Ci può stare. Facciamola. ma almeno facciamola bene!!!
Leggo invece che frattini, in un suo lineare avviso ai talebani, è pronto al dialogo con le aree moderate dei movimenti talebani, al di là della contraddizione in termini, il concetto è evidente: sconfiggere i talebani con la forza pare non essere possibile allora diventiamo “amici”, o almeno parliamone. frattini precisa però che il dialogo non implica la legittimazione dei telebani.
Boh. Vorrà dire che parlerà loro ma sarà molto scortese, non essendo i talebani legittimati (da chi?) a parlare con chicchessia.
La mancata legittimazione dei talebani da parte di frattini pare abbia gettato nella frustrazione i talebani…probabilmente la chiave di volta del conflitto sarà questa batosta psicologica sui combattenti afghani.

geniale!

boia faus

in questi giorni, a londra, sono stati messi all'asta diario e altri oggetti appartenuti all'ultimo boia di sua maestà, un certo harry allen.
allen seguì l'eliminazione di un centinaio di condannati, uno poi totalmente riconosciuto innocente. lui non si scompose più di tanto, una volta venuto a conoscenza di questo dettaglio. un lavoratore preciso e un po' pignolo.
come per ogni cosa, scusate la deformazione professionale, c'è una procedura.
il buon harry aveva la sua.
in buona sostanza il primo step del boia era salutare con un "buongiorno" il morituro, a seguire legare le mani dietro alla schiena ecc ecc
doveva essere proprio un bel giorno per i condannati a morte, boia faus!

martedì, ottobre 21, 2008

ri...tratti a setu

incontri al teatro garybaldi di settimo, ad ingresso libero.


Gregorio, giovanni, livio ed enrico

Mi diverte moltissimo andare sui campi ad arbitrare e tra i molteplici aspetti che compongono questo divertissement uno di questi è, sicuramente, poter vedere un "piemonte" che di solito ci sfugge.
Nel week-end c’è poco traffico, si può guidare senza troppi assilli e senza finire imbottigliati in kilometriche code. Poi di certo a buronzo o a rovasenda - non stiamo quindi parlando di pollenzo o alba ormai noti a livello internazionale - "per caso" è difficile finirci, ma ci si passa per forza per andare a fare una partita in qualche campetto sperduto tra le risaie. O almeno io cerco di incrociare questi luoghi perché queste cittadine, nelle quali sembra che negli ultimi secoli non si sia proprio costruito moltissimo, hanno dei “profili” medioevali da non perdere.


Andando a vedere la mostra a palazzo bricherasio su gregorio calvi di bergolo ho ritrovato quegli scorci che ancora si trovano nelle province piemontesi. Ho riconosciuto quelle luci invernali o autunnali che mi spingono a fermare l’auto e rimanere in contemplazione per qualche minuto, respirando quell’aria che sarà sempre inquinata ma lo è meno di quella di torino.
Mi piace poi quel silenzio irreale e poter incedere nella mia solitudine. Mi serve a riflettere, e in quei momenti mi diventa facile separare gli accadimenti banali dalle cose davvero importanti.

Leggendo i pannelli che sono corollario alla mostra, si intuisce che calvi di bergolo ha avuto molto tempo per riflettere, per dedicarsi alle sue passioni, in una parola per godersi la vita.
L’invidia che ho provato è pari all’immediatezza e bellezza delle opere esposte.


Quindi consiglio la mostra e consiglio un libro scoperto per caso al mercato di ciriè…venerdì mattina, tra un branzino pescato e un tonno inscatolato ho passato un giorno di ferie che mi ha permesso di riappropriarmi della vita extra-lavoro infrasettimanale; ok il week-end, ma anche in settimana non mi dispiacerebbe farmi “li cazzi mia”, come si dice a latina.
Mi sembrava di esser tornato studente, con montagne di tempo libero passato a cazzeggiare più che a studiare.
Purtroppo il tran, tran (o tram tram come scriveva mio zio) lavorativo quotidiano te lo fa dimenticare. ma questa è solo la mia campana.
Lavorare, Lavorare, Lavorare, preferisco il rumore del mare

Il libro, i fuochi dei kelt, è straordinario l’ha scritto uno scrittore poco noto: giovanni d’alessandro. stilisticamente particolare.
È un romanzo storico, la storia della campagna di gallia scritta dagli sconfitti, quelli che mi stanno sempre più simpatici dei vincitori.
Vi suggerisco anche questa intervista a d’alessandro e sottolineo queste parole: “questo è lo scrivere, un combattere”. Ed ancora “La scrittura è una cosa seria. Una disciplina impegnativa.”
Una lettura “importante” da sorseggiare con calma, come si farebbe con un buon barolo.

Quindi riepilogando venerdì incontro casuale con giovanni, sabato toccata e fuga in quel di bordighera con il “suocero” (livio, il gobbo. "Fuori" come pochi ma simpatico), domenica con gregorio e in mezzo serata con enrico…un pazzo che si diletta a fare veri e propri film con i filmati delle vacanze con sceneggiatura, storyboard, musiche ecc, istruire e far esami simulando a pc il volo di un boeing, aggiungere strumenti, sempre con l’ausilio di un pc, alla musica di Mozart, monitorare le temperature, piogge ecc degli ultimi dieci anni per elaborarne statiche. E io che mi diverto a giocare a call of duty!
che bambino!

giovedì, ottobre 16, 2008

Saviano come Alcott

In buona sostanza, al di là delle lettere aperte (non bastava mandarle, chiuse, solo a Saviano?) grondanti retorica dei presidenti – metto il titolo non vorrei mai si offendessero - Napolitano e Berlusconi, è questo il geniale invito di Franco Roberti.
No, Franco non è quello di Zelig, è invece il coordinatore del pool anticamorra di napoli, secondo il quale Saviano “dovrebbe staccarsi un po’ dai temi della criminalità organizzata” (letto questa mattina sul giornale Repubblica).
Delirio. Se fosse questo il consiglio della mamma di Saviano, ci potrebbe stare, ma non me l’aspettavo dal coordinatore del pool anticamorra.
E’ ovvio che anch’io credo che Saviano non si possa permettere, purtroppo, di girare per casal di principe, troppo rischioso per lui, per la scorta, per tutti i cittadini ma che non gli sia garantita neanche libertà di parola è una sconfitta per lo Stato.
Niente contro Louisa May Alcott, autrice di quel romanzo di aspra denuncia sociale intitolato “piccole donne” (la versione cartone animato la ricordo con piacere, anche se era un po’ da frocio guardarla).
PS.: libro e film sono da leggere e rileggere, da vedere e rivedere

mercoledì, ottobre 15, 2008

tuttopaccottiglia

invito tutti alla registrazione al sito tuttosport.com.
gli articoli sono trascurabili, ma si può partecipare a interessanti sondaggi.
io mi sono registrato millantando una passione per lo Spezia e una simpatia filojuventina. ho poi lasciato questo entusiastico commento (oggetto: sondaggio per dare un nome al nuovo stadio della goeba. si il "vecchio" , si fa per dire essendo degli anni '90, e sfigatissimo "Delle Alpi" pagato oltre duecento miliardi di lire - da tutti noi - e che sarà presto abbattuto e ricostruito. costava oltre una decina di miliardi di lire all'anno di sola manutenzione. sticazzi):
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"il progetto mi entusiasma. sarà la culla di grandi successi, nel solco della tradizione. proprio per questo vorrei un richiamo esplicito al periodo maggiormente vincente della società. il nome che vorrei è "Stadio Luciano Moggi". Perché? perché sono 29! Senza vergogna."
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Loro non sono dotati di autoironia...ne consegue che è più bello prenderli per il culo. Probabilmente non verrà mai pubblicato, nonostante questo feed-back (peraltro efficace dal punto di vista utente).

lunedì, ottobre 06, 2008

un tranquillo week-end

tra visita alla tenuta fontanafredda (i nostri prossimi ospiti potranno godere di un ottimo barolo chinato) e fornelli...



il video è breve e non è un granché...ma tant'è

venerdì, ottobre 03, 2008

la terra dei cachi

siamo un paese di buffoni.
non voglio neanche approfondire la notizia...
i fatti sono questi? bene,
probabilmente saranno padri di famiglia, l'hanno fatto una volta sola ecc ecc
ma a calci nel culo lo stesso sono da prendere.
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Fs: riassunti a Genova i ferrovieri che timbravano il cartellino ''a rotazione''

Licenziati e poi riassunti. Questo il destino degli 8 ferrovieri genovesi, 5 assunti a tempo indeterminato e 3 apprendisti, che lo scorso agosto erano stati licenziati in tronco perché si erano messi d'accordo affinché uno di loro, all'uscita, timbrasse il cartellini per tutti.
La loro causa oggi è finita davanti al Tribunale del lavoro, dove la proposta di conciliazione del giudice Marco Genovesi è stata accettata da entrambe le parti: i lavoratori hanno firmato un documento in cui ammettono l'errore fatto e accettano il licenziamento, allo stesso tempo Trenitalia si impegna a riassumerli.
I ferrovieri perdono così due mesi e mezzo di stipendio, dal 1° agosto al 15 ottobre, ma non perdono il loro posto di lavoro.
Ora resta in sospeso il licenziamento di Dante De Angelis, il responsabile della sicurezza, licenziato perché aveva segnalato il grave rischio corso da un Eurostar che si era spezzato in due. A favore di De Angelis è stata lanciata anche una petizione on line, che ha raccolto centinaia di firme.
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tratto da "il salvagente.it"

giovedì, ottobre 02, 2008